Dott.ssa Marina Ascoli::Psicologa, Psicoterapeuta, Insegnante di Yoga

marina ascoli

[psicologa|psicoterapeuta|insegnante di yoga]

Itinerari autobiografici:
SETTIMO CAPITOLO

“La storia, le credenze e i miti familiari, come fonte e risorsa per liberare il proprio immaginario e ...”

Il lavoro di quest’anno si svilupperà contemporaneamente su più livelli. Da un lato si creeranno occasioni per andare a recuperare le storie, le credenze e i miti della propria famiglia, anche tornando indietro di una o due generazioni, osservando così gli eventuali cambiamenti avvenuti negli anni; dall’altro lato si cercherà di ritrovare, attraverso la comprensione del proprio immaginario, la capacità di inventare e raccontare storie.
L’immaginario è un insieme di riti, miti, tradizioni, narrazioni che da sempre fa parte della storia dell’uomo e lo accompagna nel suo cammino, ne definisce l’identità, e l’appartenenza; è fatto di simboli, di storie e di ricordi, sta tra sogno e realtà, tra razionale e irrazionale.
- Che storie vi raccontavano quando eravate piccoli, quando e chi ve le raccontava,
- e se non c’era nessuno disponibile a farlo quando avete cominciato a cercare storie magari nella vostra mente,
- quando alla sera andavate a dormire che cosa vi faceva compagnia o vi spaventava nel buio della vostra camera?
Queste sono solo alcune delle domande a cui cercheremo di dare risposta nel corso del tempo.
Vedremo così come, a partire dalla libertà che nasce dal conoscere l’origine delle credenze, dei valori che hanno abitato e ancora abitano la propria vita, la propria famiglia e la propria cultura, quindi dall’arricchimento del proprio mondo interiore, possa nascere la voglia di raccontare di creare storie.
Il percorso così delineato si articolerà in diverse tappe ognuna delle quali si articolerà in più momenti:
- un progetto di ricerca( dove e come cercare, da chi farsi aiutare, quali strumenti utilizzare...)
- l’elaborazione e fissazione di quanto raccolto
- la produzione di una storia per iscritto o per immagini(fotografiche, pittoriche, musicali...) o con altri linguaggi ancora.

Metodo e strumenti:
Durante gli incontri si utilizzerà sia la memoria comunemente intesa, fatta di immagini, ricordi più o meno ordinati e più o meno presenti alla coscienza, che la memoria del corpo.
Per procedere nell’osservazione verranno utilizzate molte lenti legate ai luoghi, alle immagini, ai suoni, ai colori, agli odori, ai profumi e ai sapori che hanno abitato e tutt’ora fanno parte della vita di ciascuno.
Gli oggetti, che si possono definire relazionali, che saranno utilizzati andranno dalla pratica fisica, compreso l’uso della voce, (yoga, bioenergetica ecc...), alle interviste familiari(quando queste siano possibili)alla visione di film, alla lettura di brani di letteratura, al disegno e altro ancora.
Durante tutti gli incontri ci sarà un tempo per la condivisione, un tempo per fissare quanto emerso attraverso la scrittura, il disegno, le immagini, e
soprattutto un tempo per l’elaborazione di prodotti originali e personali, che potranno utilizzare qualunque tipo di linguaggio.



 


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