Dott.ssa Marina Ascoli::Psicologa, Psicoterapeuta, Insegnante di Yoga

marina ascoli

[psicologa|psicoterapeuta|insegnante di yoga]

Itinerari autobiografici:
il corpo come strumento e diario per ricomporre la propria storia

Negli ultimi anni di lavoro ho elaborato diversi itinerari autobiografici, ognuno di questi può essere visto come il capitolo di un libro che ha un inizio e una fine ma nello stesso tempo tutti i capitoli fanno parte dello stesso libro, che rappresenta la vita di ciascuno.
Tutti gli itinerari hanno in comune fra loro l’uso del corpo.
E’ ormai provato che il corpo ricorda anche quando la mente ha dimenticato. Tutto ciò che non ricordiamo, forse perché troppo doloroso o perché troppo lontano nel tempo è contenuto in una pagina del diario più segreto: il nostro corpo.
Allora questo può essere usato come uno strumento per recuperare parti della propria storia e ritrovare il filo dell’esistenza.
Esistono strumenti, pratiche, contesti e occasioni che permettono di rientrare gradualmente in contatto con tutto ciò e di vedere come ogni evento è connesso con tutti gli altri, non in una catena di causa ed effetto, bensì in un percorso circolare di andata e ritorno attraverso la storia di tutti i membri significativi della propria esistenza.
Pratiche che sviluppano la capacità di osservare, ascoltare, intuire e com-prendere ciò che succede dentro e fuori di sè e quindi le emozioni e gli stati d’animo che si susseguono.
Durante il viaggio ci si fermerà in diverse stazioni in ognuna delle quali ci sarà un tempo per la scrittura in modo da fissare e collegare i momenti emersi della propria storia individuale e relazionale.
Conoscere la storia personale permette di essere più liberi di scegliere la propria direzione di vita.
E’ un percorso che cura, ma non è una psicoterapia.
La cornice dei corsi è la dinamica della normalità, parola troppo spesso abusata e semplificata.

Itinerari:

 

*Il programma di questo capitolo è molto più ricco e articolato in quanto rappresenta una modalità diversa di approccio al lavoro che sto sperimentando ora. Cioè quella di fornire da subito allo studente più stimoli e di varia natura affinchè possa essere più autonomo nella sua ricerca.