Dott.ssa Marina Ascoli::Psicologa, Psicoterapeuta, Insegnante di Yoga

marina ascoli

[psicologa|psicoterapeuta|insegnante di yoga]

Itinerari autobiografici:
SESTO CAPITOLO

“Quando tutte le anime si erano scelte la vita, secondo che era loro toccato, si presentavano a Lachesi. A ciascuno ella dava come compagno il genio(daimon)che quella si era assunto,perché le facesse da guardiano durante la vita e adempisse al destino da lei scelto. E il daimon guidava l’anima anzitutto da Cloto: sotto la sua mano e il volgere del suo fuso, il destino prescelto e ratificato. Dopo il contatto con Cloto, il daimon conduceva l’anima alla filatura di Atropo per rendere irreversibile la trama del suo destino: Di lì, senza voltarsi, l’anima passava ai piedi del trono di Necessità.”
Platone, Repubblica X 620d-e

“In ultima analisi, noi contiamo qualcosa solo in virtù dell’essenza che incarniamo, e se non la realizziamo, la vita è sprecata.”
C.G.Jung

“Non trovo né nell’ambiente né nell’ereditarietà l’esatto strumento che mi ha formato, l’anonimo rullo che ha impresso sulla mia vita quella certa intricata filigrana il cui inimitabile motivo diventa visibile quando dietro il foglio protocollo della vita si accende la lampada dell’arte.”
Vladimir NaboKov. Parla , ricordo.

“E’ dunque questo che chiamano vocazione: la cosa che fai con gioia, come se avessi il fuoco nel cuore e il diavolo in corpo?”
Josephine Baker
(tutte queste citazioni sono riprese dal libro”Il codice dell’Anima” di J. Hillman)

La parola carattere deriva dal greco kharassein e vuol dire incidere tratteggiare, iscrivere, e da kharakter, che indica sia lo strumento che produce segni incisivi e affilati, sia i segni così prodotti, come le lettere di un sistema di scrittura.
<Carattere> rimanda alle qualità distintive di un individuo.... .James Hillman( “La forza del carattere” Pag.25)

E ancora J.H. nel suo splendido libro sostiene “ l’idea che ciascuna persona sia portatrice di un unicità che chiede di essere vissuta e che è già presente prima di poter essere vissuta.
...Il leggere la vita a ritroso ci permette di vedere come certe ossessioni siano l’abbozzo di comportamenti attuali.
...leggere a ritroso significa che la parola chiave per le biografie non è tanto <crescita > quanto <forma>, e che lo sviluppo ha senso in quanto svela un aspetto dell’immagine originaria.
...Noi nasciamo con un carattere; che è dato; che è un dono, come nella fiaba, delle fate madrine al momento della nascita.” (pag. 21, 22)

Sempre Hillman ci spiega nel corso del suo libro che bisogna distinguere tra carattere e vocazione, tra carattere e talento. Il carattere ha più a che vedere con come una vocazione viene eseguita, è cioè non tanto quello che faccio ma come lo faccio.
“Il talento è solo un frammento dell’immagine:...ma solo quando il talento è al servizio dell’immagine totale e ha il supporto del carattere adatto a quell’immagine si manifesta l’eccezionalità....Molti hanno talento, pochi il carattere che può realizzare quel talento. E’ il carattere il mistero, e il carattere è individuale....Ma il più delle volte l’angelo(daimon) non chiama a gran voce, si limita a dirigere la lenta e silenziosa rivelazione del carattere: non solo la pronunciata vocazione che ha portato alle stelle persone come Judy garland, Ingrid Bergman, ecc, ma il carattere con il quale ciascuna di esse l’ha eseguita.”
J.H. Il codice dell’anima pag. 311, 312

C.G. Jung nella sua autobiografia dice che “ la vita mi ha fatto sempre pensare a una pianta che vive del suo rizoma: la sua vera vita è invisibile, nascosta nel rizoma.”(pag.28).

Il lavoro che vi propongo quest’anno ha a che vedere con tutto questo e cioè con la possibilità di scoprire o ritrovare quei segni , quegli elementi che forse abbiamo dimenticato o che non abbiamo potuto coltivare, che aiutino a com-prendere il proprio carattere, e anche i propri talenti , in una parola la propria unicità.
La vita fatta fino ad ora l’ha favorita o ostacolata?
Abbiamo remato insieme o contro?
Che cosa posso fare oggi perché esso possa compiersi?

“Noi diventiamo tipici di ciò che siamo semplicemente durando nel tempo” J.H. (“ La forza del carattere”, pag. 17)


Il lavoro si articolerà in tre fasi principali.

I fase:

Come descrivere, raccontare , delineare il Carattere attuale?
“ ...prima di diventare una storia, ciascuna vita si offre alla vista come una sequela di immagini. Chiede innanzitutto di essere guardata”.
James Hillman ( da Il Codice dell’anima, pag. 56)
Di che cosa è fatta la mia vita di oggi, quali desideri e quali paure la abitano?
Ci sono dei momenti in cui mi sentono veramente bene con me, e/o con gli altri?


II fase:
Andando a ritroso nella propria vita verranno esplorati alcuni dei passaggi più critici del ciclo vitale alla ricerca di segni rispetto a quelli che erano i bisogni di bambino?
Sono stati colti e soddisfatti da chi se ne occupava ?
Alice Miller nel suo libro “il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé”, si occupa del destino del bisogni infantili. Un bambino ha bisogno di essere guardato, capito , preso sul serio dalla madre o da chi fa le sue veci, fin dalle prime settimane di vita. Lui deve poter disporre della madre per potersi rispecchiare in lei, troverà così nel suo volto se stesso.
Questo favorirà la nascita e la crescita nel bambino di sicurezza che i sentimenti e i desideri provati appartengono proprio a lui. Questa sensazione non è il frutto di riflessioni ma semplicemente esiste come”...il battito del polso.”( Alice Miller op.cit. pag.41)
A volte questo non succede perché la madre è troppo presa dalle sue aspettative, dalle sue paure e dai progetti che prepara per il figlio. Il bambino rimarrà così senza specchio e continuerà invano a cercarlo. Nel tempo però il diventare consapevoli di questa mancanza potrà almeno in parte porvi rimedio.
Inoltre esplorando il periodo dell’infanzia, sarà possibile cogliere i primi segni del proprio carattere e dei propri talenti.


III fase:

Questo momento del lavoro sarà il risultato dell’integrazione delle prime due fasi.
Si esplorerà quello che oggi può rappresentare un nutrimento e ciò che può favorire lo sviluppo del <carattere> di ciascuno; quali sono i contesti e le relazioni che possono alimentare un circuito virtuoso.


Metodo:

Per procedere nella ricerca si farà appello sia alla memoria comunemente intesa, fatta di immagini, ricordi più o meno ordinati e più o meno presenti alla coscienza, che alla memoria del corpo.
Per procedere nell’osservazione Verranno utilizzate molte lenti legate ai luoghi, ai suoni, al colori, agli odori e profumi, ai sapori che hanno abitato e tutt’ora fanno parte della vita di ciascuno.
Strumenti:
Gli oggetti , che si possono definire relazionali, utilizzati durante questo percorso andranno dalla pratica fisica, compreso l’uso della voce, (yoga , bioenergetica ecc...), alla visione di film , alla lettura di brani di letteratura, al disegno e altro ancora.
Durante tutti gli incontri ci sarà un tempo per la condivisione e un tempo per fissare quanto emerso attraverso la scrittura, il disegno, le immagini, insomma un canovaccio dove far confluire anche il lavoro fatto negli anni precedenti (per chi non è nuovo a questi corsi). In questo modo sarà possibile elaborare un puzzle della propria vita sempre più preciso e in cui potersi rispecchiare.

 


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